ASL Lecce lotta contro la violenza di genere: costruita una rete antiviolenza

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Negli ultimi due anni il fenomeno della violenza sulle donne ha sfiorato cifre inaspettate. Oltre a essere un grave problema sociale, secondo l’OMS essa costituisce anche un problema di salute, infatti le donne che subiscono maltrattamenti hanno altissime probabilità di sviluppare malattie organiche e psichiche.

Per questa ragione la violenza di genere rientra tra le competenze del sistema sanitario e la ASL Lecce è da tempo impegnata su questo fronte, nel qualificare e specializzare i percorsi assistenziali dei servizi interni, promuovere l’integrazione tra i servizi sanitari, socio sanitari e ospedalieri, in raccordo con i Centri antiviolenza del territorio, coerentemente con la Convenzione internazionale di Istanbul e le norme di settore nazionali e regionali.

Proprio a questo proposito, Asl Lecce e Centri antiviolenza del Salento hanno ottenuto un importante risultato nella lotta volta a contrastare il fenomeno della violenza di genere. É stato infatti approvato l’11 Novembre il protocollo operativo tra l’Azienda sanitaria locale e i Cav della provincia per la condivisione di strategie operative nella prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne. Si tratta di un accordo di natura prettamente operativa che sancisce i ruoli, i compiti e gli interventi degli individui coinvolti nel fenomeno ed è il risultato di un lungo lavoro che la ASL Lecce ha condotto negli anni, sotto la supervisione del Direttore Sanitario, Roberto Carlà, e il coordinamento di Titti De Luca, referente Prevenzione e Contrasto alla Violenza sulle Donne e i Minori dell’Area Socio Sanitaria. La cornice in cui si muove l’ASL Lecce è il Modello Antiviolenza definito dalla regione Puglia,  che mira all’emersione del fenomeno e a creare una rete di continuità assistenziale territoriale che accompagni la donna dal Pronto Soccorso ai Centri antiviolenza, passando per i Servizi Sociali, le Case rifugio, le Forze dell’Ordine e l’Autorità Giudiziaria, fino alla costruzione di un progetto di cura individualizzato che conduca alla fuoriuscita dalla condizione di violenza. L’obiettivo centrale del protocollo è proprio quello di assicurare alle donne che accedono al Pronto Soccorso un percorso di accoglienza protetta personalizzato,  mediante la collaborazione con i Centri Antiviolenza, per una tempestiva presa in carico della donna e la stesura del piano individualizzato, in stretta integrazione ospedale-territorio. Per rendere operativo il percorso per le donne vittime di violenza, si è costituito formalmente il Gruppo interdisciplinare antiviolenza che ha immediatamente avviato incontri con i Centri antiviolenza del territorio, considerati interlocutori privilegiati della rete.

ASL Lecce svolge da sempre un ruolo di fondamentale importanza nella lotta contro la violenza di genere, lavorando con i diversi attori coinvolti. Attualmente, il gruppo di lavoro antiviolenza della ASL ha in programma degli incontri itineranti con il personale di tutti i Pronto Soccorso, il 118 e i Presidi Ospedalieri aziendali per una condivisione e sensibilizzazione alle procedure previste dal Percorso per le donne che subiscono violenza. Saranno incontri propedeutici a percorsi formativi strutturati e obbligatori.

Inoltre, nei pressi dell’ASL Lecce si è insediato un Tavolo antiviolenza, coordinato dalla Dott.ssa Titti De Luca e composto, oltre che da personale interno, anche dall’Ordine dei medici, dall’Ordine dei farmacisti, dall’associazione italiana Donne Medico e dalle referenti dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di libera scelta. Il gruppo di lavoro ha puntato inizialmente al coinvolgimento dei medici, dei pediatri e dei farmacisti come professionisti di maggiore prossimità alle famiglie.Sono infatti i medici di famiglia che hanno concrete possibilità di conoscere le storie dei pazienti e dei nuclei familiari e che possono intercettare precocemente casi di maltrattamento mediante il riconoscimento dei segnali della violenza domestica, anche quando taciuta o negata. Il Tavolo della ASL ha definito una roadmap in cui la prima azione è stata la predisposizione di locandine con il numero verde nazionale antiviolenza 1522 e i numeri dei Centri antiviolenza della provincia di Lecce a cui far giungere segnalazioni o a cui chiedere aiuto. Tali locandine sono distribuite, a partire dallo scorso 26 ottobre, in tutti gli studi medici, le farmacie, i Pronto Soccorso degli ospedali, i Poliambulatori della provincia tramite i Distretti Socio Sanitari e le Direzioni sanitarie dei Presidi Ospedalieri.

Tutti questi sono piccoli ma importanti passi per aiutare a rinascere le donne vittime di violenza, umiliate, picchiate, derise, che per troppo tempo hanno vissuto in un clima di paure, incertezze, delusioni e maltrattamenti, per ridare loro una vita degna di essere definita tale e per riaccendere le speranze in un futuro migliore.