Aggressione al pronto soccorso di Gallipoli: caos nella sanità pugliese

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Gallipoli (Le) – Nei giorni scorsi si è verificato l’ennesimo caso di aggressione ai danni di un’infermiera del Pronto Soccorso di Gallipoli. Mentre l’operatrice espletava un servizio, sarebbe stata raggiunta da un turista catanese di 21 anni in forte stato di ebbrezza che, stando alla ricostruzione dei carabinieri, avrebbe colpito la donna con due pugni, uno allo zigomo ed un altro al torace.
Proprio a causa di questo spiacevole episodio, Donato De Giorgi, Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Lecce (OMCeO) ha inviato una lettera al suo omologo Marcello Antonazzo, a capo dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Lecce (OPI), chiedendo con urgenza e fermezza provvedimenti che possano essere decisivi in questa drammatica situazione, proponendo l’installazione in Prefettura-Questura di un tavolo permanente di osservazione del fenomeno e avanzando la richiesta di essere affiancati da un posto fisso di Polizia presso le situazioni di maggior rischio.
Inoltre, De Giorgi ha sollevato due importanti questioni: la carenza di personale e la scarsa educazione dell’utenza che, pur avendo ragione nel merito, dà risposte sbagliate, ossia violente.
«Si tratta di elementi fondamentali che alterano la qualità della vita dei professionisti della sanità -ha sottolineato De Giorgi – e demotivano profondamente il loro lavoro, decisivo in questi giorni difficili. Non crediamo che sia sufficiente solo la solidarietà incondizionata dei nostri Ordini professionali, considerando la scelta del silenzio operata da quasi tutte le istituzioni, scelta che condanna alla solitudine e alla dimenticanza tutta la comunità dei nostri iscritti».
Dal canto suo, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche Lecce ha prontamente espresso con una nota: “la massima solidarietà all’Infermiera aggredita, sia dal punto di vista tecnico, relazionale che per le sue capacità di essere una Professionista colonna portante e riferimento prezioso per l’intero team del Pronto Soccorso Gallipoli”.
Questo episodio di violenza ha portato nuovamente alla ribalta un problema già sottolineato dalla FNOPI (Federazione Nazionale degli ordini delle Professioni Infermieristiche), cioè quello della violenza sugli operatori, con annessi i rischi che essi corrono nello svolgimento della loro professione. Ora più che mai è necessario fronteggiare le situazioni gravi e pericolose con cui i lavoratori della sanità fanno i conti quotidianamente, soprattutto nella città di Gallipoli, una delle mete pugliesi più ambite dai turisti, che ogni anno subisce un forte aumento della popolazione, passando da circa 20.000 residenti a picchi di 300.000 presenze al giorno nei mesi estivi con 2 milioni di persone nell’intera stagione. In virtù di ciò,
OPI Lecce ha richiesto un intervento immediato da parte del Prefetto attraverso misure volte a riportare un clima di serenità, sicurezza e collaborazione tra i pazienti e gli operatori, che lavorano tra mille difficoltà e poca gratitudine, per garantire a tutti l’assistenza e le cure mediche di cui necessitano.