Va in scena – Ninotchka (1939)

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È il 1939 e il regista Ernst Lubitsch decide di mettere in scena una delle commedie romantiche più celebri. Si tratta della storia di una donna, Ninotchka, inviata da esule a Parigi dopo la Rivoluzione Russa per procurare denaro alla popolazione del suo Paese e risolvere un problema provocato da tre inviati del governo, caduti nella trappola dei piaceri parigini.

Un viaggio che la farà addentrare in una meravigliosa storia d’amore con un uomo di alta classe, il conte Leon, e che a causa dell’invidia di una donna di potere sarà costretta ad abbandonare l’uomo che in così poco tempo aveva tanto amato.

Una pellicola che vede la partecipazione di attori del calibro di Greta Garbo e Melvyn Douglas, entrambi perfetti interpreti. Con un budget di circa 1.400.000 dollari, il film vince il premio Oscar nel 1940 e nel 2000 viene inserito al 52esimo posto tra le migliori commedie americane di tutti i tempi a 61 anni dalla sua uscita.

Una pellicola, che si è fatta strada anche con il passare degli anni, ma a cui non sono state riservate poche critiche per l’evidente anticomunismo messo in scena dal regista, che in realtà fu solo usato come pretesto narrativo.

La protagonista pur cedendo anch’essa ai vizi occidentali, rinuncerà agli ideali socialisti solo ed esclusivamente per una scelta d’amore. Ninotchka, tratto dall’omonimo dramma di Melchoir Lengyel, piace e commuove un intero pubblico che si immedesima nella storia di un uomo e una donna che amano e che si amano, nonostante tutte le difficoltà che spesso la società impone.