Decisione forte, quasi quanto una scossa di terremoto, quella che Crocetta ha preso di petto con convinzione. Revoca a Franco Battiato il mandato di Assessore.
Il famoso cantautore impegnato in politica proprio con Crocetta, ieri, aveva severamente e poco elegantemente rilasciato queste dichiarazioni: «In Parlamento ci sono troie disposte a tutto».
Poi aveva corretto il tiro dicendo che era un discorso retroattivo, rivolto alle vecchie legislature e che ammirava molto gli attuali parlamentari.
Il governatore siciliano, Crocetta, è sceso in campo, sentendo il bisogno di scusarsi per l’infelice sortita del suo Assessore alla Cultura e al Turismo, dinanzi al Parlamento europeo, e subito dopo aver rimosso l’artista dall’incarico, ha definito “Gravi e inaccettabili” tali dichiarazioni.
A nulla sono servite le scuse di Battiato.
Si dice e si dirà che Battiato ha rimesso il mandato nelle mani del Governatore, ed è giusto così, ma se anche così fosse, la decisione di accettarle è quanto mai specchio di un’onestà intellettuale che apre la porta a nuovi scenari politici.
Battiato prima di dire la sua doveva pensarci cento volte ed evitare di essere sgarbato, lui ricopriva una carica istituzionale. Ed è questa la novità; mentre una parte politica del paese scende in piazza per difendere il proprio leader dalle vessazioni dei giudici, qualcuno pensa bene di far pulizia semplicemente per una dichiarazione. Ne abbiamo sentite e viste di peggio negli ultimi vent’anni, ma subito dopo abbiamo assistito a difese perdurate.
Non sappiamo come definire questa scelta di Crocetta e quest’accettazione di Battiato che, capendo l’errore, tornerà a cantare “ Sul ponte sventola bandiera bianca”.
Forse potremmo racchiudere questi gesti in due parole? E cioè “coerenza e onestà”.