La forza dell’amore

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Giunse inattesa quella telefonata, in una tiepida mattina di maggio, poche parole ma che colpirono dritte al cuore ….è successo qualcosa di brutto a Roberto.

In un attimo il mondo crollò, la voce nel telefono divenne un’eco lontana… Dalla bocca di Stella non uscì alcun suono che avesse un senso logico. Durò solo pochi attimi, poi, come al solito, si riprese dallo stupore e chiese a suo padre maggiori informazioni; ma ebbe come risposta un semplice “parlavano in inglese non ho capito nulla”.

Stella raccolse tutte le sue forze e riprese in mano la situazione, cosa alla quale era oramai abituata da quando quel maledetto giorno scopri che suo fratello era malato e gli restava poco da vivere. Tornò indietro coi ricordi, a quando, con la morte nel cuore, dovette comunicare a Roby il triste verdetto: ancora qualche mese di vita e poi …

Ancora una volta suo fratello fu in grado di stupirla  perché le disse semplicemente “ogni giorno in più di vita è un giorno donato da Dio è deve essere vissuto con amore”.

Si risvegliò dai suoi pensieri e disse a suo padre che se ne sarebbe occupata lei; sarebbe stata sua premura tenere tutti informati.

In pochi minuti riuscì a sapere dove fosse suo fratello: una folle corsa all’ospedale, in piena notte; un ricovero d’urgenza… Era grave!

Immediatamente Stella decise che suo fratello non sarebbe morto lì da solo ma in casa sua, nell’abbraccio dei suoi genitori. Poche cose nella borsa e subito in volo, destinazione Londra.

Il viaggio servì a rimuginare, perdendosi in una triste carrellata di immagini e suoni, nel ricordo straziante della scoperta della malattia, e giù … via via fino alla comunicazione della ferale notizia. Tre anni erano trascorsi, da quella memorabile giornata, tre anni in cui ogni squillo del telefono recava con sé tutto il carico della trepidazione e del dolore trattenuto e mai urlato, per paura di essere “scoperti” e scoprirsi improvvisamente fragili e soli.

Avevano condiviso insieme questo duro percorso uniti da sempre e per sempre.

Finalmente arrivò a Londra: in aeroporto l’attendeva una persona amica che si offrì di accompagnarla all’ospedale non promettendole però la possibilità di vedere il fratello. Le comunicò che i medici avevano deciso di isolarlo e di non permettere a nessuno di vederlo o spostarlo dall’ospedale. Stella non si lasciò scoraggiare e chiese di poter, una volta giunta in ospedale, parlare con un medico. Era sera tardi quando arrivarono nel cupo ospedale londinese, ove una scrupolosa infermiera si preoccupava solo di vietare a Stella la possibilità di vedere il fratello. “Ordini superiori”, le disse.

Ancora una volta Stella riuscì a farsi comprendere dicendo al medico che, nella documentazione rilasciata dal fratello all’ospedale, lei era l’unica persona delegata a conoscere gli sviluppi della malattia. Il medico controllò e riscontrò che ciò che Stella diceva era vero. Così le permise di incontrare Roberto non concedendole, tuttavia, di portarlo via da lì.

Prima di congedarsi da lei, il medico, con scrupolosa accortezza, volle avvisare Stella: “Mi spiace per lei ma suo fratello non la riconoscerà”.

Finalmente l’agognato incontro: in una stanza, chiusa a chiave, Stella riconobbe raggomitolato su una sedia, la sagoma informe di Roberto, ignaro ed incosciente, incapace di reagire anche e soltanto al sibilo del vento.

Si fece forza e con le lacrime agli occhi sussurrò “Sono arrivata Roby”. Ad un tratto quel corpo inerme sollevò il capo e guardandola, con uno sguardo che ti penetrava fin nell’anima, a dispetto di ogni pronostico, rispose: “E’ da tanto che ti aspettavo mia piccola Strega”.

Questo è il potere dell’amore che và oltre ogni cosa … anche oltre la malattia.

Quando l’infermiera si congedò, lasciandoli soli, Roberto si rivolse a Stella e le disse “portami via, voglio morire a casa da mamma e papà”.

Quelle parole furono la forza di cui Stella aveva bisogno in quel momento. Cercò una sedia a rotelle, mise su Roberto ed, impavida come non mai, volò via, fuori dall’ospedale. Pochi istanti ancora, per riorganizzare i pensieri ed eccoli in volo, lontano da quella terra.

Quando finalmente atterrarono sul suolo italiano Stella si rivolse a Roberto e gli disse “sei a casa amore mio”.

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