Avrei voluto solo un compagno di giochi ed un po’ di calore …

0
798

GigiFa freddo, tanto freddo. Vorrei rannicchiarmi ma non posso … non devo muovermi … non posso muovermi.

Mi torna in mente la mia mamma e i giochi che facevo con i miei fratellini. La mia mamma chissà dov’è adesso, io sono stato cosi poco tempo con lei poi mi hanno portato via … Mi hanno scaricato in un posto a me sconosciuto ed ero solo e avevo tanta paura. Per giorni e giorni ho vagato in cerca di cibo e riparo; ero  affamato e … mi mancava la mia mamma.

Dopo tanto vagare sono arrivato vicino ad un cancello dentro il quale ho visto due miei simili che correvano, giocavano e avevano tanto cibo a disposizione.

Sono rimasto lì a guardarli e credo di aver anche provato un po’ di invidia per loro. Io non potevo entrare in quel posto meraviglioso, era chiuso da un grande cancello ed io, seppur magro come un chiodo, non sarei mai riuscito a passare oltre.

Stava per arrivare il buio ed ancora una volta rassegnato e con il capo chino stavo andando via. In quell’istante, però, è arrivato il mio angelo. Non sapevo ancora che quella dolce ragazza sarebbe stata la mia salvezza tanto che, abituato ad essere scacciato, mi sono allontanato spaventato. Quella creatura, invece, con fare dolce mi si è avvicinata e per la prima volta in vita mia ho conosciuto il significato e la dolcezza di una carezza.

“Wow sono belle le carezze” mi fanno sentire al sicuro, protetto, amato come quando la mia mamma mi leccava. Ma tutto ha una fine purtroppo soprattutto le cose belle. Vedo quell’angelo allontanarsi da me e comprendo che andrà via e io resterò, ancora una volta, solo ed affamato.

Invece scorgo in lontananza la sua figura. Ecco, torna da me …

Ma cos’è? Cos’ha in mano ?

Ma è cibo, tanto cibo ed è tutto per me. Posso mangiare, posso abbuffarmi … Poi mi mette anche dell’acqua e continua a farmi tante carezze.

Oggi è il mio giorno fortunato, oggi ho incontrato il mio angelo … 

Adesso il freddo è più intenso lo sento dentro di me, il dolore aumenta ed io continuo a non potermi muovere … Lui è li aspetta solo un mio movimento per farmi ancora male … Ho paura, tanta paura. Vorrei poter tornare indietro, non aver mai oltrepassato quel cancello che dopo tanta attesa finalmente si è spalancato davanti ai miei occhi.

Il mio angelo è tornato tutti i giorni portandomi cibo, acqua e tantissime carezze. Grazie a lei non ho patito più la fame e il freddo. Aveva anche trovato un posto in cui ripararmi quando pioveva. Finalmente ero felice, potevo giocare, correre e sentirmi sicuro. Ma quel cancello era il mio sogno. IO volevo entrare, volevo giocare con i miei amici come un tempo avevo fatto con i miei fratelli. Quel giorno tanto atteso è arrivato. Finalmente il cancello è aperto e la mia amica mi invita al gioco.

Lo so che il mio angelo mi ha sempre detto di non entrare ma non posso ascoltarla questa volta.

Eccomi sono dentro.
Che bello, sto giocando con la mia amica. Con noi c’è anche un maschio che ci guarda da lontano ma non si avvicina perché lui ha paura della signora che apre il cancello. Io e Lia – così si chiama la mia compagna di giochi – non temiamo alcunché, noi siamo piccoli ed impavidi… Anche se la signora urla e ci insegue con mazze e bastoni, noi continuiamo a giocare e a rincorrerci. Che bello stare qui, c’è tanto spazio, tanto verde e Lia è troppo simpatica e giocherellona proprio come me. Non so quanto tempo sia passato però si è fatto buio e la signora cattiva è andata via.

A quel punto ho visto il maschio serioso – Bingo, si chiama –  avvicinarsi  verso di noi. Ho pensato che anche lui volesse giocare.

Io e Lia ci stiamo rincorrendo, Bingo si avvicina a  me e si lancia verso la mia zampa … che strano gioco che sta facendo è un gioco doloroso … Lia non mi fa male quando giochiamo, forse lui è più grande e dunque non sa giocare bene come noi. Bingo continua a farmi male, il dolore aumenta e vedo Lia che indietreggia spaventata … non capisco cosa stia accadendo sento solo dolore. Bingo non sta giocando, vuole farmi male mi morde alle zampe …
Io allora cerco di scappare … voglio uscire …. Corro verso il cancello ma la signora cattiva lo ha chiuso. Sono imprigionato e Bingo continua a farmi sempre più male … ho paura …. Tanta paura … Aiuto …. Aiuto … nessuno mi sente. Il dolore è forte non so cosa fare , non mi muovo , non reagisco io sono un cucciolo voglio giocare non so lottare.

Chissà quanto tempo è passato, quanti morsi Bingo mi ha dato ed io mi trascino cercando un riparo magari se sto fermo fermo non mi farà più male.

Ho freddo … tanto freddo e sono solo qui al buio immobile … Ho paura … tanta paura. Sono solo un cane … un cucciolo di cane ma anch’io patisco il dolore, il freddo e la PAURA.

Il tempo passa … Si lo so che sta passando ed io ho smesso di lottare sono troppo stanco e sento Bingo girare intorno a me … sempre lì … in attesa di un mio movimento. Dov’è  il mio angelo …. Ti prego ancora una volta aiutami.

Basta sono troppo stanco …. Aspetta sento una voce: E’ LEI …. Il MIO ANGELO è venuto per me, mi chiama, mi cerca ma io non ho la forza di abbaiare …. Ti prego cercami ancora … Sono qui … sono qui …  sono qui.

“Eccolo il mio miracolo” … lei mi trova sento le sue braccia avvolgermi, mi solleva da terra mi prende con sé e mi porta via.

Oggi è il mio giorno fortunato, oggi ho incontrato il mio angelo … 

Wow sono in posto fantastico con tanti prati, tanto cibo, acqua e tanti amici con cui giocare. Tutti corrono felici da me, mi invitano al gioco e nessuno di loro mi fa male anzi mi leccano come faceva la mia mamma.

Grazie angelo mio, mi hai salvato e portato nel posto più bello del mondo.

OGGI E’ IL MIO GIORNO FORTUNATO.

 

Dedicato a Gigi che ieri è volato nel paradiso dei cani e al suo angelo che non poteva fare più di ciò che ha fatto.

{loadposition addthis}

Paisemiu è una finestra che permette al lettore di affacciarsi ogni giorno sulle notizie del Salento per sapere cosa accade intorno a noi. Un web giornale che vuole rendere partecipi i propri lettori, che vuole entrare nelle loro case e chiedere loro con quali problemi devono convivere ogni giorno, quali le ingiustizie che devono ingoiare senza che nessuno dia loro voce. A questo dovrebbe servire il “quarto potere”, a dar voce a chi non ne ha, facendo da tramite tra i cittadini e le pubbliche amministrazioni spesso poco attente alle esigenze della comunità. Auspichiamo quindi di diventare non solo il vostro punto di riferimento nell’informazione quotidiana ma, soprattutto, il megafono dei cittadini per rendere loro un vero e proprio servizio.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore scrivi un commento valido!
Inserisci il tuo nome qui

Convalida il tuo commento... *

CONDIVIDI
Previous article“Condividiamo un felice Natale”: a Novoli una colletta alimentare per sovvenire alle necessità dei più bisognosi
Next articleLe voci bianche del Conservatorio Tito Schipa il 21 dicembre in concerto a Lecce