Ancora insieme

0
646

amore eterno

Guardò la sua foto su facebook. Una spallina della giacca scendeva sul braccio dalla pelle diafana come certe acque sorgive, tra il chiaroscuro delle ombre e del sole. Gli sembrò davvero bella. Cercò di risalire il tempo, di ritrovare una sensazione antica di appartenenza. La sentì sua ma non si sentì suo. Mera questione di tempo, lo sapeva.

Il fiume scorreva e la musica era dolce e malinconica. De André non aiutava, amore che vieni amore che vai. No, decisamente. Ma non gli andò di cambiare disco. Era lì il peccato originale della loro storia, in quella certezza di poter godere solo di alcuni pezzi di lei e della sua vita. In quella reciproca disponibilità part time. Da non scambiare con un’idea di libertà. Piuttosto era prigione, niente di peggio nell’amore.

Gelo e solitudine. Paura e distacco.

In realtà aveva una gran voglia di sentire la sua voce, e non osava pensare alla possibilità di rivederla, riabbracciarla, riviverla in tutti i suoi sapori. Non osava perché era finito il tempo dell’egoismo, quando ciascuno pensa per sé.

A un certo punto l’amore diventa amore. E l’amore si accetta ogni giorno con tutto quello che ne consegue. Da vicino, con  dolcezza  spunti di gioia e il sacrificio della quotidianità. Da lontano, con consapevoli ciclici e dolorosi addii. Giustificazioni vuote o verità assoluta?

Tra loro era stato sempre così, una storia ricca di lontananza fin dal primo incontro. Che spegne i fuochi piccoli e accende quelli grandi. Quella di Domenico Modugno. Roba antidiluviana, la cantava sua nonna nel secolo scorso.

Gli addii d’amore vero presuppongono il ritorno eterno, in una catena infinita di immensità. La vita può essere anche questo. Un’altalena senza rete. Chi cade, cade. Un delirio, una condanna definitiva. Una serata normale che si trasforma in desiderio. Una voglia imprescindibile. Un ritorno violento a labbra che bruciano e mani che vogliono entrare nell’anima.

Ma non si può. E diventa tormento. Perché gli uomini non possono decidere di non amare, non si salvano da soli, non vivono da soli. Né possono accontentarsi di trovare nutrimento nei  sogni. O in un’altra relazione.

Mille donne non saranno mai lei. Mille uomini non saranno mai lui. Che scoperta originale.

Ma che cosa c’è in questa vita di originale, di non detto, di non comprovato? Forse solo il silenzio.

Ma torniamo al tormento. Ai ricordi di vestiti caduti con eleganza impaziente su pavimenti casuali, ai giochi segreti, a quelli occhi pieni di tutta la luce del mondo che da soli bastavano a illuminare ogni dettaglio nonostante le luci spente in fretta, alle lettere colme di parole infantili, semplici, primordiali, vere. E che nessun’altra gli aveva mai scritto o gli avrebbe mai detto. Si sentì così dolcemente amato!

Si versò del whisky. E la situazione precipitò. Via le barriere, via le paure. Si guardò dentro e vide un bisogno disperato di lei. Voleva trovarsi a casa sua, vedere il suo mondo, il suo divano, il suo letto, le pareti che la proteggevano o la tenevano prigioniera, le porte, le finestre, il pavimento, i tappeti, le tende, i piatti, la marca del detersivo, quella del sapone, della pasta, dell’acqua. Voleva vedere la faccia dei suoi vicini, dei suoi amici, del suo fruttivendolo. Voleva vedere le sue foto da neonata, dei 15 anni, dei 30 e voleva immaginarla da vecchia, con la pelle cadente e piena di rughe che per lui sarebbero state poesie d’amore. Voleva sapere com’era vestita, cosa aveva mangiato, chi aveva incontrato, a chi aveva regalato la sua voce, voleva sentire il suo profumo, l’alito dei suoi pensieri, voleva sentire le sue braccia attorno al suo corpo e vederla diventare piccola in quell’abbraccio tutto loro. E baciarla. E berne ogni respiro. Com’era stato dal primo momento in cui si erano trovati, riconosciuti e amati.

Le immagini si ingrandirono nella sua mente, provò uno strano sentimento di potenza, uno di quei folli momenti che ti fanno credere di essere in grado di vincere ostacoli e distanze. La voleva così tanto accanto a sé che decise di raggiungerla in qualche modo. Un messaggio, una telefonata, qualunque cosa. Tutte le teorie pensate crollarono come castelli di sabbia portati via dal mare. Non si può resistere all’amore, questa gli sembrava l’unica verità possibile. Stava per compiersi un altro ritorno, lo sapeva.

Prese il cellulare nello stesso istante in cui un bip annunciò che c’era un messaggio per lui.

“Non ce la faccio a stare fuori di te, meraviglioso amore mio”.

Incredulo sorrise, portò il telefonino alle labbra, lo tenne stretto al cuore e la amò come non mai.

{loadposition addthis}