Scrittura variabile che presenta variazioni riscontrabili nella larghezza ed altezza delle lettere, nella varietà di estensione degli allunghi superiori ed inferiori, nell’ampiezza delle asole, negli spazi tra parole, nell’andamento del rigo, nell’allineamento delle basi delle lettere, nella varietà degli angoli degli occhielli e della loro chiusura, nei tagli delle “t”…
Il segno della variabilità comporta dinamismo cinetico ed agibilità, capacità di interpretazione personale della realtà con variazioni su temi preesistenti.
Inoltre emerge una capacità di attenzione e di astrazione, flessibilità, osservazione dei problemi da diverse angolazioni con risoluzione e proposte alternative, interesse per ciò che comporta osservazione e nuove conoscenze, predilezione per ambienti movimentati, vivacità e necessità di gratificazioni.
La scrittura variabile è anche scattante, antimodello che non compromette l’efficienza funzionale del soggetto ma ha effetto di ottimizzazione delle risorse personali.
Il modello grafico prevede il tracciamento delle “m” ed “n” ad archi, ma il risparmio di tempo e di energia inducono la maggior parte delle persone, una volta automatizzato il gesto, a preferire il moto a festoni, come si tracciano le “u”, così come si evidenzia in questo saggio che rientra nel quadro psicologico della praticità e velocità di pensiero.
Antimodello, variabile e larga tra parole: visione panoramica del mondo circostante.
La lettera “z” con le asole: interpretazione romantica del rapporto sessuale.
Attenzione: si scorgono fantasie sessuali nell’illegittimità evidenziate dalla presenza di asole nella “f” e nell’asola dilatata della “g”, quest’ultima poi viene tracciata priva di occhiello: desiderio di fuga dalla razionalità …
In fondo ognuno di noi ha fantasie e desideri inconsci!
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