Donata al card. Fernando Filoni, originario di Galatone, un’opera dello scultore salentino Daniele Dell’Angelo Custode

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Galatone (Le) – È stata consegnata personalmente, presso la Santa Sede, dallo scultore neretino Daniele Dell’Angelo Custode al cardinale Fernando Filoni l’opera in metallo raffigurante un Cristo in ascensione, dono di gratitudine dell’artista al “Papa rosso”.

Monsignor Filoni, già alla guida della prima sezione della Segreteria di Stato vaticana e attualmente a capo di Propaganda Fide (congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli), incarico quest’ultimo che gli vale appunto l’appellativo di Papa rosso per via dell’alta autonomia che lo caratterizza,  è originario di Galatone, ed è una delle più alte cariche del Vaticano. L’amicizia con Daniele Dell’Angelo Custode nasce a Nardò nel 2015 in occasione della mostra Ossid(e)azioni. Grande appassionato di arte sia antica che contemporanea, il “Papa rosso” aveva infatti voluto visitare la mostra e conoscere l’artista neretino.

La comune sensibilità e l’amore per l’arte hanno dato vita a un fertile confronto dal quale è poi nato tra i due salentini il sodalizio umano che dura ancora oggi.

Nel far visita pochi giorni fa a cardinal Filoni presso la sua residenza a Città del Vaticano l’artista gli ha perciò fatto dono di una sua opera: una scultura ad alto rilievo in acciaio montata su una base di legno pregiato dal titolo “L’Ascensione”. Un’opera suggestiva e di grande emotività che è stata molto apprezzata da Sua Eminenza mons. Filoni anche per il profondo legame che rappresenta con la sua terra d’origine.

Le opere di Dell’Angelo sono in metallo, materiale di cui, essendo artigiano prima ancora che artista,  è abile trasformatore. Acciaio inox, ferro grezzo e corten rispondono con ubbidienza alle immagini e alle visioni dell’autore e diventano allusioni concrete, materiche ed evocative allo stesso tempo. Figure squadrate, lamiere corrugate come fogli di carta, oggetti tondi o disarticolati, grumi di ferro arrugginiti, piramidi di lettere, cubi enormi in bilico su un solo angolo, maschere giganti, superfici lucide, graffiate, ritorte: le produzioni sempre molto eleganti di Dell’Angelo illudono che si tratti di un materiale docile facendo sembrare il lavoro sul ferro un gioco da ragazzi. Sia le sculture che le opere funzionali,  gioiose o austere che siano, non si danno mai per scontate. L’unica certezza è la bellezza che apportano.

Lo scultore neretino, in crescita come attestano esposizioni e riconoscimenti  in ambito nazionale ed internazionale (Londra, Bruxelles, Emirati Arabi, Berlino, a febbraio scorso a Torino con una personale presso la Fusion Art Gallery), continua a portare avanti con grande passione nel laboratorio di famiglia la lavorazione a 360 gradi del metallo, materiale che per lui non ha segreti e che riesce perciò a declinare senza limiti, realizzando anche splendidi accessori di pratico uso quotidiano che vanno a impreziosire le case più belle del Salento.

Per lo scultore – artigiano neretino sono in programma diversi progetti interessanti sia in Italia che all’estero, anche con collaborazioni importanti.